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La Nazione. Firenze, il grido delle piccole imprese: in 63mila rischiano di chiudere

L’appello di Cna, Confartigianato Imprese, Confcommercio e Confesercenti che hanno portato oltre 400 imprenditori da tutta la Toscana

  • Firenze, 14 novembre 2022 –ย Piccole impreseย come il soldato Ryan. Lโ€™appello a salvarle (e velocemente) parte daย Firenze, dove le associazioni di categoria regionaliย CNA, Confartigianato Imprese,ย Confcommercio, Confesercentiย oggi hanno portato oltreย 400 imprenditori da tutta la Toscanaย per un confronto diretto con i parlamentari eletti nei collegi toscani. A rischio chiusura ci sono almenoย 63mila aziende, per un totale di 228mila occupati.ย  Numeri impressionanti se si considera che in Toscana sono iscritte agli elenchi camerali 446.289 imprese (sedi e unitร  locali comprese), per un totale di oltre un milione e 200mila dipendenti (1.269.940). Di queste imprese, il 96% (428.017) ha meno di 50 addetti.ย โ€œLe piccole imprese rappresentano il 96% del sistema economico toscano. Lasciarle morire sotto la scure dei rincari di energia e materie prime – combinati ad inflazione, crisi dei consumi e perdita di competitivitร  – significa privare la Toscana della sua prima fonte di reddito e condannarla ad una crisi economica e sociale senza precedentiโ€, questo il grido di allarme unanime che si รจ levato dallโ€™auditorium Al Duomo, che ha ospitato la manifestazione.ย Sul palco,ย incalzati dalle domande di Agnese Pini, direttrice delle testate del gruppo Monrif,ย i presidentiย Luca Toniniย (Cna Toscana),ย Luca Giustiย (Confartigianato Imprese Toscana),ย Aldo Cursanoย (Confcommercio Toscana) eย Nico Gronchiย (Confesercenti Toscana) hanno denunciato le principali criticitร  che stanno minacciando la sopravvivenza delle aziende di terziario, artigianato e industria in tutte le sue declinazioni, per formulare al Governo precise richieste. Ad ascoltarli seduti nelle prime file della platea cโ€™erano i senatori e deputati toscani che hanno accettato lโ€˜invito.ย Quattro i provvedimenti principali e piรน urgenti che le associazioni toscane della piccola e media impresa sollecitano, come giร  fanno da tempo le loro confederazioni nazionali:ย stop ai rincari e alle speculazioni su energia e materie prime,ย che stanno stravolgendo le dinamiche del mercato;ย via libera a sostegni e incentiviย che aiutino le imprese a riprendere gli investimenti nellโ€™innovazione, ora bloccati a causa della mancanza di liquiditร ; poiย sburocratizzazione e semplificazione della macchina amministrativa; infine una pronta risoluzione del problema legato allaย carenza di manodoperaย qualificata, che ora rallenta i processi di sviluppo. ย Forte anche lโ€™aspettativa sui fondi strutturali e sulย PNRR. Su questo punto, le associazioni di categoria chiedono alla Regione Toscana particolare attenzione agli investimenti che possano favorire lโ€™attivitร  delle imprese, recuperando quel gap competitivo che ora le penalizza nei confronti delle imprese estere. ย In tema di crisi energetica, le piccole e medie imprese toscane si dicono pronte a fare la propria parte, investendo sulle rinnovabili, sullโ€™efficientamento dei processi produttivi e degli edifici, ma chiedono anche alla Regione regole chiare e semplici, una pianificazione urbanistica non asfissiante, supporto e sostegno a livello finanziario. Strategica sarร  anche la spinta regionale alla diversificazione dellโ€™approvvigionamento energetico, puntando su tutte le forme di energia rinnovabile – dal fotovoltaico, allโ€™eolico, allโ€™idroelettrico – e implementando il ricorso alla risorsa geotermica, che giร  oggi copre un terzo del fabbisogno energetico toscano.ย โ€œAd unire oggi le nostre associazioni di categoria sono il senso di responsabilitร  e lโ€™impegno comune a sostegno delle imprese, dei lavoratori e del territorioโ€, scrivono nella nota congiunta CNA Toscana, Confartigianato Imprese Toscana, Confcommercio Toscana e Confesercenti Toscana. โ€œQuello stesso senso di responsabilitร  e impegno che chiediamo alla politica, consapevoli del ruolo e dellโ€™importanza dei corpi intermedi come i nostri. Siamo veri presidi di democrazia perchรฉ facciamo arrivare allโ€™opinione pubblica, alle istituzioni e in tutti i luoghi decisionali le istanze della nostra base associativa, di quelle migliaia di piccole imprese che altrimenti non avrebbero voce, pur avendo grande peso nella costruzione del benessere sociale ed economico del nostro Paeseโ€.ย