Le nuove tecniche e i nuovi materiali per un restauro sostenibile che guardi al futuro e contribuisca a limitare l’impatto ambientale
Esiste un legame ormai comprovato tra la contaminazione dell’ambiente e le conseguenze sulla salute delle persone e degli ecosistemi, sostanze chimiche pericolose sono presenti nel nostro organismo così come nel suolo, nelle acque, negli animali e nella vegetazione.
Nelle attività di restauro è spesso necessario utilizzare sostanze chimiche e prodotti che prevedono l’impiego di solventi organici, in qualità e quantità differenti in base alla superficie su cui si opera, ma comunque caratterizzati da tossicità per la salute e per l’ambiente. La transizione verso prodotti e pratiche che tengano in considerazione gli aspetti ambientali, sociali ed economici è oggi la sfida da affrontare al fine di sviluppare un approccio più sostenibile al restauro e alla conservazione dei Beni Culturali anche in conformità alle politiche europee. Fortunatamente, la ricerca ha portato all’individuazione di metodiche, strumentazioni e prodotti che hanno permesso di diminuire l’impatto sull’ambiente e sulla salute, anche per coloro che ci lavorano come i restauratori: nuove tecnologie, materiali, apparecchiature e sostanze molto più efficienti rispetto a quelli tradizionali, hanno permesso un risparmio di risorse e materie prime, ma la strada da percorrere è ancora lunga per raggiungere livelli ancora più elevati. La pulitura ad esempio è uno dei momenti più complessi tra le operazioni di restauro, è irreversibile perché rimuove del materiale ed è operazione critica perché agisce sull’ultimo strato dell’opera. Data la natura polimaterica dello strato oggetto dell’intervento, la selettività dell’azione è spesso determinante per il suo successo. Gli enzimi per loro natura sono selettivi, catalizzano la scissione di determinate molecole (idrolisi) e per tali motivi la ricerca negli ultimi anni si è focalizzata molto sul loro impiego. Gli strumenti a disposizione degli operatori del comparto restauro sono di particolare importanza e l’innovazione tecnologica, soprattutto quando si lega alla diagnostica ed alle apparecchiature ad essa riferite, vanno a valorizzare l’importante e necessario contributo in questo campo. Sono questi i temi che verranno affrontati nell’incontro organizzato da Confartigianato Restauro con esperti, ricercatori, addetti ai lavori e naturalmente con il contributo e la presenza delle imprese del restauro e dell’intera filiera.
Programma dell’evento
-Ore 14.00 – Registrazione dei partecipanti
Moderatore: Avv. Francesco Pastorelli, Vicepresidente commissione affari istituzionali Comune di Firenze
-Ore 14.30 – Saluti Alessandro V. Sorani
Presidente Confartigianato Imprese Firenze
-Ore 14.35 – introduzione Tommaso Nesi
Presidente Confartigianato Restauro Toscana
-Ore 14.40 – Prof. Carlo Alberto Garzonio Università degli Studi di Firenze, Dip. Scienze della Terra ,”Nuove tecniche, diagnostica e materiali, per un restauro sostenibile”
-Ore 15.00 – Dr. Cristiano Riminesi. Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) sullo studio di tecniche e sistemi per la conservazione dei materiali “Sviluppo e ricerca”
-Ore 15.20 – Case history – tesi e lavori applicativi.
Tommaso Muccini, Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio
Andrea Rocchi, Manutenzione giardini storici
Andrea Bonaccorso, Restauro edifici storici
Simona Bensi, Eleonora Bonelli, Restauro materiali lapidei
Emanuele Giraldi, Presidente Restauro Confartigianato Prato
-Ore 16.30 Conclusioni
L’incontro sarà anche in diretta streaming qui 👇
https://bit.ly/3MQ7kxj