Il riscontro di Confartigianato Firenze
La voce delle pmi. I carrozzieri: “Problema vero è ricambio generazionale”. Le officine: “Molti rimarranno tagliati fuori”. Gruppo TM: “Troppo restrittivo blocco euro 5”. I tassisti: “Siamo all’avanguardia sull’elettrico ma le infrastrutture sono carenti”
Firenze, 23 febbraio 2023 – Dai produttori ai riparatori: tutta la filiera dell’auto è in allarme per la decisione della UE di bloccare le vendite delle auto a motore termico entro il 2035. A cambiare non è solo il “combustibile”, è la componentistica dell’auto stessa e le ripercussioni sono prevedibili. Grande preoccupazione soprattutto nel comparto dell’autoriparazione, che incide fortemente su tutta la filiera dell’auto, rappresentando oltre il 50% dell’occupazione, e ha una spiccata vocazione artigiana, come emerge dall’Ufficio Studi di Confartigianato, con ben 69 mila imprese, oltre l’80% del totale.
A Firenze, in linea con la tendenza italiana, risultano attive oltre 1000 imprese della manutenzione e riparazione di autoveicoli, di cui oltre 800 artigiane, oltre 300 imprese, la quasi totalità artigiane, nella riparazione di carrozzerie. Tra le criticità del settore c’è, inoltre, il reperimento di personale qualificato: in Toscana, sempre secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato, il 67,6% delle posizioni di meccanici artigianali e riparatori automobili ricercati dalle micro e piccole imprese sono difficili da ricoprire.
“Per ora non stiamo risentendo del blocco – spiega Tiziano Trallori, presidente della categoria carrozzieri di Confartigianato Firenze – anche perché le auto elettriche sono effettivamente molto poche. Abbiamo lavorato solo su una auto elettrica fino ad oggi, molto di più le ibride”. E se la carrozzeria è, nel più dei casi invariata, “la meccanica è sensibilmente ridotta”. Per Trallori il problema personale è forse il più urgente al momento: “Non c’è ricambio generazionale, che invece ci aiuterebbe proprio con le auto elettriche”.