
Con il recepimento della direttiva RED II (D.Lgs. 199/2021), il regime dello Scambio sul Posto per gli impianti fotovoltaici è destinato a sparire.
Dal 26 settembre 2025 chiuderà lo Scambio sul Posto (SSP). Per accedere al SSP, due scadenze sono fondamentali:
• L’impianto fotovoltaico deve essere in esercizio entro il 29 maggio 2025.
• La domanda per il SSP deve essere presentata al GSE entro il 26 settembre 2025.
Con la chiusura dello Scambio sul Posto (SSP) prevista per il 26 settembre 2025, gli impianti esistenti che beneficiano di questo regime continueranno a godere dei vantaggi fino alla scadenza naturale del loro contratto. Se l’impianto ha già superato i 15 anni di durata del contratto, il GSE lo chiuderà automaticamente al 31 dicembre 2024 e procederà alla liquidazione delle eccedenze maturate entro il 30 giugno 2025.
Chi non richiede un’alternativa a Terna entro i termini previsti, sarà automaticamente inserito dal GSE nella formula del “Ritiro Dedicato”.
Chi installa un impianto fotovoltaico dopo il 29 maggio 2025 avrà tre opzioni:
• Sottoscrivere un contratto di Ritiro Dedicato con il GSE.
• Aderire a una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).
• Puntare sull’autoconsumo con un sistema di accumulo.
Tra questi sistemi, Confartigianato Firenze sta approntando tutti gli strumenti per poter consentire alle proprie imprese di aderire a una CER esistente o di costituire una nuova CER.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili – introdotte in Italia in attuazione alla Direttiva Europea RED II (2018/2001/UE) – sono associazioni tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese che decidono di unirsi con l’obiettivo di dotarsi di impianti per la produzione, l’autoconsumo e la condivisione di energia rinnovabile.
Tra i partecipanti a una Comunità Energetica Rinnovabile, un ruolo di particolare spicco lo rivestono le Piccole e Medie Imprese.
Le PMI partecipano quali attori principali a una Comunità Energetica Rinnovabile, mettendo a disposizione della CER l’energia prodotta dai propri impianti da fonti rinnovabili (a condizione che la loro partecipazione non rappresenti l’attività industriale o commerciale principale).
Tale ruolo diventa la concreta applicazione dei valori che sempre più imprese pongono alla base della propria attività: essere in grado di ottenere un beneficio economico, monetizzando l’eccesso di produzione dei propri impianti di energia rinnovabile, e apportare un beneficio ambientale e sociale al proprio territorio e alle comunità che lo abitano.
Nei prossimi mesi, Confartigianato Imprese Firenze organizzerà incontri e seminari per approfondire tutti questi aspetti.
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