
Nazione Firenze 8 Febbraio 2023

COMUNICATI STAMPA
Lavoro, Masini (Donne Impresa Confartigianato): “Bene primato imprese femminili. 16% sono artigiane ma sono molto esposte a crisi energetica”
“Preoccupano giovani donne che non lavorano, non studiano, non cercano”.
Firenze, 7 febbraio 2023 – Primato e ultimo posto: un paradosso tutto italiano per quanto riguarda il lavoro femminile. È un dato in controluce quello che emerge dagli studi di Donne Impresa Confartigianato. L’Italia è, infatti, al primo posto in Europa per numero di imprese femminili e lavoratrici autonome: sono 1.342.703 le imprese registrate di cui 219.198 sono imprese artigiane, con una quota del 16,3%. La vera lacuna rimane il lavoro dipendente che condanna il Paese alla maglia nera: ultimo posto in Europa per il tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni in coppia con figli a carico.
“È certamente un bene per tutto il sistema che un capitale umano e professionale come quello femminile sia finalmente messo a frutto e che da escluso come era oggi sia protagonista”, è il commento di Costanza Masini, presidente di Donne Impresa Confartigianato per la provincia di Firenze. “Ciò che più mi preoccupa è come la forbice tra una parte dinamica e pienamente inserita e l’altra del tutto esclusa si stia divaricando ancora, per l’impatto della crisi e non solo”.
“Nel mondo dell’impresa – spiega Masini – siamo riuscite a farci largo, anche in settori tipicamente ‘maschili’. Per esempio, il 6,4% delle imprese edili, la cui filiera è trainante per tutta l’economia italiana, è a guida femminile. Il problema è il lavoro dipendente che sta diventando, nei fatti, inconciliabile con la scelta di fare figli e questo ha ripercussioni su tutta la società. In molti territori, come la nostra regione, c’è una rete di welfare che resiste ai colpi della crisi ma non è così ovunque”. “Mi preoccupano molto – sottolinea – quelle 651mila giovani donne under35 che non studiano e non lavorano”.
Anche nel territorio fiorentino si conferma la vivacità dell’impresa a condizione femminile con 20.300 imprese femminili attive pari al 22,3% del totale con netta prevalenza in servizi, commercio e manifatturiero.
Il problema più urgente è la crisi energetica. Masini, titolare di un’impresa gasivora, rileva come “le imprese a maggior presenza femminile sono nel settore manifatturiero più esposto all’impatto della crisi energetica”. Il comparto conta, infatti, 29.066 imprese femminili registrate (20,9% del totale imprese energivore), di cui 17.284 sono artigiane (25,8% delle imprese artigiane energivore); i settori energivori, inoltre, contano 380mila donne addette. “È chiaro che senza risposte strutturali alla crisi energetica il rischio è di vanificare molti dei progressi fatti”, conclude Masini.
Ufficio stampa: Lorenzo Somigli 334 997 7955
Superbonus. Ferretti (Confartigianato Firenze): “Banche riconoscono solo 78% sul 110%: imprese prossime a fallimento”
“Bene proposta acquisto credito da parte delle Regioni ma occorre un tetto massimo”. E sulla direttiva green: “Bene efficienza ma chi fa i lavori se aziende chiudono?”
Firenze, 9 febbraio 2023 – Un Superbonus per le banche più che per le imprese “che non riescono più a cedere i crediti e quelle che ci riescono solo a percentuali assurde, inammissibili: questo apre scenari estremamente preoccupanti per la tenuta economica del settore e non solo”. Torna così sul caos cessione crediti il segretario generale di Confartigianato Firenze Jacopo Ferretti, che spiega: “Le banche sono arrivate a riconoscere appena il 78% sul 110%: ciò significa lavorare a rimessa. Purtroppo, visto che si tratta di lavori vecchi (spesso in secondo SAL), sono costrette a cedere a percentuali tanto basse in modo da poter pagare i fornitori. La sopravvivenza delle imprese della filiera edile è sempre più a rischio. Le ricadute sull’economia reale sono prevedibilmente catastrofiche”. I rapporti con il mondo bancario si deteriorano sempre di più: “In alcuni casi – aggiunge Ferretti – comprano il credito solo dopo aver esperito tutte le lunghe e complesse procedure di analisi del credito e questo è un ulteriore problema per le imprese”.
Secondo i dati pubblicati ieri da ENEA, in Toscana, al 31 gennaio 2023, il totale dei lavori ammessi a detrazione ha superato i 4 miliardi con quasi 30 mila asseverazioni: segno che l’incentivo ha mosso una mole di lavori consistente anche nel territorio toscano. Alcuni enti pubblici, prima la provincia di Treviso e ora tre regioni (Sardegna, Basilicata e Piemonte), hanno aperto alla possibilità di acquisto del credito. Per Ferretti, occorre “valutare bene la capienza fiscale e le percentuali. Non è la soluzione a tutti i mali, sicuramente darebbe un atteso messaggio positivo a tutto il sistema, soprattutto da parte di un settore pubblico spesso avvertito come lontano; sul piano concreto, ciò permetterebbe di sbloccare almeno una parte dei crediti attualmente fermi. Rimane la necessità di mettere un tetto massimo agli interessi”, è la richiesta del segretario di Confartigianato Firenze, che conta circa 1500 associati del sistema casa, un segmento a forte trazione Mpi e Pmi.
Il tema del Superbonus è legato strettamente a quello dell’efficienza energetica, su cui punta e spinge molto l’Europa, anche con la discussa direttiva per le case green. Sempre secondo i dati ENEA, le case sotto classe D in Italia sono circa 11 milioni: parametrando ai lavori fatti con Superbonus, bisognerebbe intervenire su circa 300 mila ogni anno. “Ma come si potranno fare tutti questi lavori senza imprese?”, si domanda Ferretti.