Confartigianato Firenze: sicurezza, post-alluvione, credito le priorità della giunta Vavolo
Firenze, 22 gen. – “Le imprese artigiane sono il filo rosso della nostra storia, sono l’eredità della tradizione fiorentina che si rinnova. Non per questo, dobbiamo intendere la loro tutela come un conservarle dentro una teca, anzi le dobbiamo accompagnare nella loro apertura verso il digitale ma anche assicurare la prosecuzione. In più, dobbiamo aver chiaro come sta cambiando il tessuto della nostra città, sempre più insicura e sempre più vuota: questa consapevolezza orienterà molte delle nostre scelte e delle nostre battaglie”.
Questa la riflessione di Serena Vavolo, presidente di Confartigianato Imprese Firenze, condivisa nel corso di un incontro con i presidenti di tutte le categorie Confartigianato, e poi ha indicato tre punti prioritari per il suo mandato: “La sicurezza, la ripartenza dopo l’alluvione e i rapporti con il mondo bancario”. “Ci sono stati dei primi passi avanti sul fronte sicurezza, merito anche del nostro impegno continuativo: nuovi militari, steward e importanti fondi grazie a Comune di Firenze e Camera di Commercio. Accogliamo con favore queste novità, ma la sicurezza rimane un nodo dirimente: senza sicurezza, senza percezione di sicurezza non si fa impresa e men che meno si vive la città e sappiamo quali sono le ricadute”. “Gli eventi avversi – ha ricordato – hanno colpito due zone della provincia di Firenze: prima l’Alto Mugello e in particolar modo Palazzuolo sul Senio, rinomata per la sua meccanica, poi la Piana fiorentina, territorio ad alta concentrazione di imprese. Confartigianato ovviamente c’era e ci sarà anche in futuro perché il rischio è che, dopo tanti annunci e proclami, tutto cada nel “dimenticatoio”, e non ce lo possiamo permettere”. Forte della sua esperienza professionale anche in supporto alle pmi, Vavolo ha aggiunto: “Tante piccole e medie imprese che hanno usufruito dei finanziamenti garantiti da MCC (Medio Credito centrale), oggi sono entrate in ammortamento, dopo aver pagato solo gli interessi per alcuni anni, e hanno spesso grande difficoltà nel pagare le rate; a ciò si aggiunge il problema che le banche non hanno un comportamento univoco nel gestire gli inadempimenti dei soggetti finanziati (alcune hanno più tolleranza, altre meno). Ritengo quindi che occorra una interlocuzione con il settore bancario quanto meno finalizzata a ottenere una gestione uniforme del problema, anche ai fini della concessione di eventuali moratorie”.